Alimena – Il parroco don Salvatore Mocciaro trasferito a Petralia Soprana

Alimena - Il parroco don Salvatore Mocciaro trasferito a Petralia Soprana

Dopo 27 anni Padre Salvatore Mocciaro lascia la Parrocchia di Alimena (68 anni, nato a Gangi, era il 22 Dicembre 1985 quando, l’allora Vescovo mons. Emanuele Catarinicchia, gli assegnava il mandato indeterminato, trasferendolo proprio da Petralia Soprana dove oggi farà il suo ritorno). Durante l’omelia del prossimo 2 settembre, immediatamente dopo la festa patronale di S.M Maddalena (primo settembre 2012) avverrà il passaggio di consegne con don Pino Cigno, fino ad oggi sacerdote a Castellana Sicula (dove, al suo posto, si avvicenderà don Calogero Falcone proveniente da Bompietro). La decisione – “il cambiamento come arricchimento per le comunità” – del vescovo Mons. Vincenzo Manzella di ridisegnare la mappa delle guide parrocchiali in tutto il territorio madonita ed oltre, con un atteggiamento ritenuto oltremodo intransigente per le mancate udienze di confronto, ha suscitato parecchio dissenso all’ interno delle comunità,  molte delle quali si sono anche mobilitate (raccolta firme, lettere..) nel tentativo, risultato vano, di bloccare un effetto domino che ha, trasversalmente, sconvolto la vita non solo dei parrocchiani ma, soprattutto, degli stessi sacerdoti, molti dei quali in età avanzata e che per questo dovranno ritrovare energie fresche per l’assestamento nelle nuove comunità di destinazione. “Ho cercato – dice Padre Mocciaro – di servire tutti con amore e dedizione ma l’obbedienza non è un concetto astratto bensì una scelta di vita e, quindi, anche se non sono stato io a dimettermi accetterò il trasferimento. Pregate per me e per la mia nuova comunità e preparatevi ad accogliere il nuovo parroco con il rispetto e la collaborazione di cui siete capaci. I preti passano ma Gesù resta … un abbraccio a tutta la comunità alimenese per la solidarietà e l’affetto manifestatomi in questi tanti anni di cammino spirituale“.

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13 Commenti
su “Alimena – Il parroco don Salvatore Mocciaro trasferito a Petralia Soprana”

  1. Gentile Sig. Giuseppe Lo Bianco,
    non la conosco, dunque non posso cogliere il senso autentico e profondo del suo primo intervento circa il nostro Parroco.
    Non so quale lavoro Lei svolga e non so come ha vissuto e come viva la dimensione spirituale nella sua vita.
    Per esperienza le dico che nell’ambito della comunità ecclesiale, come d’altronde all’interno di quella civile, le critiche diventano costruttive quando chi le formula s’impegna anche in prima persona per migliorare ciò che ha criticato.
    Sig. Lo Bianco, lei ha mai partecipato attivamente alla vita della comunità parrocchiale di Alimena? Ne ha condiviso le difficoltà, le esigenze, le semplici gioie, così come avviene in ogni famiglia? Ha mai provato ad esprimere personalmente le sue idee, le sue proposte al Parroco e magari a donare parte del suo tempo per realizzarle?
    Certo, come Lei ben ha detto, ciascuno è liberissimo d’esprimere il proprio parere. Attenzione, però, a criticare qualcosa, peggio ancora QUALCUNO, che non si conosce bene, perchè si rischia di fornire un’immagine, certamente falsa, di una persona poco matura e poco costruttiva. E non credo Lei appartenga a questa categoria.
    Nessuno di noi può permettersi di giudicare gli altri, perchè nessuno è perfetto e nessuno conosce così profondamente l’altro da poterne giudicare il modo di fare o di essere.
    A maggior ragione quando si parla dei sacerdoti, di tutti i sacerdoti.
    Se al di là delle nostre opinioni, delle nostre simpatie e antipatie, dei sentimenti e dei ricordi, pensassimo al valore del loro ESSERE, non tanto del FARE, credo potremmo dire solo una parola: Grazie.

  2. Buongiorno a tutti,
    mi scuso per il mio precedente intervento, se qualcuno si è sentito turbato, ma la libertà di parola credo sia sacrosanta.
    E’ facile osannare chi non c’e’ più o chi sta andando via, ma non ho mai letto in questo sito delle dichiarazioni spontanee che osannassero le imprese di S.M.
    Quello espresso è il mio punto di vista, che sicuramente può non essere condiviso, ma deve essere rispettato.
    Giuseppe G.C. la mia non è una critica e soprattutto non ha bisogno di assensi o dissensi, è solo il parere di un libero cittadino in una semi-libera terra.
    Concludo, comunque con un caloroso e affettutoso saluto all’uomo Salvatore Mocciaro, per il suo ” lavoro ” portato avanti con grande professionalità.
    Un abbracccccione a Enzo assessorissimissimo, vai avanti così e continua a smuovere le acque stagne di Alimena, pubblica prima possibile il calendario di Alimena estate che devo venire ad assaporare i ricordi e soprattutto ad APPREZZARE e ripeto APPREZZARE il tuo operato.

  3. E’ giusto che ognuno esprima la propria partigianità, questo è ovvio, come avviene in ogni contesto sociale.
    Quello che posso dire, da parte mia, è di non aver mai ricevuto buone sensazioni dalla presenza di S.M. ad Alimena, pur provando in cuor mio il costante desiderio di rivalutazione. A scusante, sottolineo che certamente molte critiche ha ricevuto, e forse la componente umana ha prevalso, creando talvolta una posizione di chiusura.
    Spero che in futuro sappia meglio manifestare il suo intento, che temo sia stato poco evidente in questo contesto. I contenuti diventano patrimonio di tutti, e motivo di crescita, se vengono manifestati, seppur con garbo.

  4. Caro Padre Mocciaro,
    mi dispiace profondamente che Lei tra poco non sarà più la guida spirituale della nostra comunità, ma spero che la nostra amicizia continui per sempre. Ci siamo conosciuti tanti anni fa, quando ancora non ero una sua parrocchiana e la stima e l’affetto sono nati spontaneamente e sono continuati nel tempo. Da Lei ho ricevuto tanti “no” e tanti rimproveri che in un primo momento mi facevano arrabbiare, ma poi capivo che erano per il mio bene e per la mia crescita personale.
    Vorrei dare solo dei chiarimenti al Sig. Giuseppe Lo Bianco perché da quello che scrive, oltre ad avere solo certezze, si capisce che è una persona che vive lontano dalla nostra comunità. La Casa del Fanciullo non è stata chiusa, ma è aperta ai bambini ed ai ragazzi per l’istruzione del catechismo. Sono ormai tanti anni che svolgo indegnamente questo servizio insieme ad altre donne della parrocchia. La Casa del Fanciullo è stata ristrutturata da Padre Mocciaro proprio per svolgere il catechismo: le stanze sono spaziose, dotate di riscaldamento, con tutti gli arredi nuovi, sono stati ristrutturati i bagni e la cucina, c’è un grande salone con la televisione ed il videoregistratore per la proiezione di film. Il nostro servizio si svolge ogni lunedì e mercoledì, ma possiamo disporre della Casa del Fanciullo per ogni altra iniziativa: ad esempio quest’anno abbiamo concluso l’anno catechistico con la recita del Santo Rosario con i bambini e le mamme.
    E non c’è neanche bisogno di elencare tutte le cose che Lei ha fatto per la comunità di Alimena: noi le sappiamo.
    Caro Padre Mocciaro, mi dispiace non aver potuto fare di più perché Lei non lasciasse la nostra comunità: spero solo che Alimena Le resti fortemente impressa nel cuore come lo è stata in tutti questi anni, che per tutti noi continui a nutrire l’affetto e la stima che è ampiamente ricambiata.
    In ultimo, La ringrazio per tutte le Sante Messe, fondamento della vita cristiana e fulcro del ministero sacerdotale, che ha celebrato in questi anni che ci hanno permesso di accogliere la Parola incarnata e di accogliere Gesù nel nostro cuore tutti i giorni e tutte le domeniche senza risparmiarsi mai, anche quando stava male.

  5. Mi avete fatto tornare in mente la “Casa del fanciullo” e le messe per bambini della domenica.
    E la necessita’ di un oratorio che e’ grande punto di aggregazione per i bambini e le famiglie.
    Mio figlio ha dieci anni vive a Milano e trascorre le sue vacanze in un paese di montagna simile ad Alimena.. in entrambe le realta’ l’oratorio e’ punto di riferimento della ns vita cosi’ come la Chiesa grazie a fantastici Sacerdoti attenti alla secolarizzazione, dinamici e propositivi.
    Basta che ognuno ci metta un po’ del proprio tempo e della propria fatica quotidiana per aiutarli.
    Auguro anche ad Alimena di vivere un’esperienza simile.

  6. Nella vita ci sono cose soggettive ed altre oggettive,tra quelle soggettive vi è il rapporto che una persona può instaurare o meno con un’altra.Dipende da una serie di fattori quali per esempio il carattere,le affinità,a volte le vicissitudini stesse della vita per cui accade che ci si trovi bene con alcune persone e meno bene con altre,ciò non toglie che comunque ed in ogni caso alla base di un rapporto umano qualunque esso sia occorre che ci sia rispetto.Nel 1985 avevo solo 7 anni e d’allora sino ad oggi che ne sto per compiere 34 posso dire a gran voce che Padre Mocciaro è stata sempre una presenza costante e discreta nella mia vita,c’è sempre stato sia con i suoi sorrisi,sia a volte con i suoi ammonimenti,sia con l’ascolto e sia con consigli magari di poche parole ma mirate.Ad Alimena non ci sono più da sette anni,ma la distanza non ha scalfito il rapporto e non ha sbiadito i ricordi,per me arrivare e passare a salutarlo in sacrestia,trovarlo seduto su quella poltrona è un gesto non di dovere ma di affetto verso una persona che per me è stata un punto fermo.Sarà difficile per me abituarmi all’idea di non trovarlo più seduto lì,ma sono certa che avremo sempre modo di incontrarci e come mi disse una volta una persona a me tanto cara:l’importante è portarsi nel cuore,lì staremo sempre vicini!Con affetto Tiziana

  7. Ho seguito, così, un po’ distrattamente, le vicende di Alimena e su delle Persone che nella nostra Comunità operano, ma son rimasto sconcertato, ecco perchè questo mio commento, dinanzi ad un’aggressione pretestuosa di qualcuno che nei confronti del nostro Parroco, Don Salvatore Mocciaro, ha espresso anonimamente delle critiche pesantissime e delle riserve etiche sull’operato e sulla condotta tenuta dal nostro Prelato dal suo insediamento nella nostra Parrocchia ad oggi, accogliendone la notizia del trasferimento con una battuta di una meschinità umana, che non vi è certo bisogno di commenti su tale sua natura semantica: “Era ora …”.Io sono un Ateo, per cui, per la mia visione della vita, preferisco che i bambini crescano lontano da influenze di ispirazione religiosa che potrebbero condizionare, orientare e strutturare una forma mentis di persone, che, se cresceranno e matureranno, invece, liberamente, compiranno un percorso spirituale, il più rispondente possibile alla libera scelta di vita e di pensiero a cui giungeranno. Da Ateo non avrei motivo di di- fendere l’operato di un Sacerdote, ma per onestà intellettuale, essendo venuto a conoscenza di tanti suoi atti caritatevoli, non certo spifferati ai quattro venti, ed avendo sperimentato personalmente la sua vicinanza affettiva umana nella mia triste vicenda familiare, analogo comportamento mostrato verso altre famiglie che attraversano situazioni difficili, ritengo che l’operato di Padre Salvatore Mocciaro sia da apprezzare e non da denigrare. Sono, altresì, convinto, specie se si scrive in anonimato, che nessuno si può ergere a giudice di un’altra Persona. Se noi facciamo parte di una Comunità, la vita della stessa riguarda tutti noi, e se questa presenta qualche bubbone o dei vuoti di attenzione sociale per certe categorie disagiate, non soltanto il Parroco o l’Amministrazione Comunale o le Istituzioni scolastica, sanitaria, etc…, sono chiamati ad escogitare dei rimedi e ad adoperarsi per colmare e sanare tali carenze, ma tutti noi ed ognuno di noi che vi viviamo dobbiamo sentircene responsabili e contribuire al superamento di tali carenze a seconda delle proprie possibilità. Questo Concittadino che critica l’operato del Parroco come deficitario, cosa sta facendo in sua vece per sopperire alla presunta latitanza del Parroco nel cercare di migliorare la nostra Comunità? Lo scriva e si firmi.

  8. Dissento completamente dall’aspra critica di G. Lo Bianco, che neanche conosco!!
    E’ vero, come uomo Don Salvatore Mocciaro non è esente dagli errori umani, ma come Sacerdote ed insieme come Parroco, è inequivocabile il suo impegno pastorale, dulcis in fundo, l’impegno, anche economico, profuso nella ristrutturazione della Chiesa del Calvario. Ma non voglio stare qui a decantare lodi che potrebbero sembrare ipocrisia agli occhi di qualcuno…. Don Salvatore è un sacerdote che, pur nella sua personalissima visione, ha sempre cercato di mediare, intercedere, aiutare, dare conforto e, se il caso, anche di rimproverare..
    Non è assolutamente giusto liquidare una persona che ha dedicato ventisette anni della propria vita, e proprio quelli di maggior fulgore, con un semplice “Era ora”, ma di cosa?
    Relegare una persona ad un semplice ricordo negativo soltanto a causa di un soggettivissimo parere associato ad un altro soggettivissimo “cattivo gusto” anche dei canti? (Col massimo rispetto per le nonnine di una volta)
    No, non lo merita affatto. Anzi mi chiedo, nel 2012, quando già tutti siamo consapevoli che in passato la Chiesa ha mostrato ingiustamente “i suoi poteri forti”, mentre in altri, è stata fin troppo indulgente, è ancora ammissibile che il Nostro Vescovo, un Principe della Chiesa ignori che la Fede oltre ad essere fine a Dio è supportata da persone, è vissuta anche in funzione del proprio microcosmo, che a sua volta diviene fulcro della società.
    No,e bando ad ogni immagine e pensiero melenso, non è così facilmente e vigliaccamente che si liquida una persona, soprattutto se negli anni interessati non si è stati in grado di fare critica costruttiva. Padre Mocciaro merita tutto il nostro rispetto……….

  9. Era ora…..
    Speriamo che questo nuovo Parroco abbia più cura ed attenzione per i bambini e soprattutto metta a disposizione degli stessi le strutture della chiesa,( casa del fanciullo, casa Sant’Angela ec…) senza necessariamente un ritorno economico.
    Non e’ vero che Alimena è un paese di vecchi, ma bensì è un paese dove si pensa solo ai vecchi,( e non si può sempre sperare nel Comune, a quello ci pensa Monti a farlo morire ) non ho mai visto un oratorio se non ai tempi della mitica DELEGATA CARMELA,che con l’ARCIPRETE MONS. RAIMONDI, avevano anticipato di circa 30 anni, lo spirito di aggregazione, portando addirittura un anno dei missionari che per tre giorni si sono inventati di tutto per far avvicinare i bambini alla chiesa, con addirittura lancio di palloncini con messaggini nel finale.( a distanza di 40 anni me l’ho ricordo ancora, invece non riesco a ricordare una cosa fatta da Don salvatore Mocciaro a parte la messa…. chissà come mai…..)
    Poi è arrivato lui ed è calata l’ombra ed il silenzio, la casa del fanciullo è stata chiusa, quasi si doveva togliere la processione del giovedì santo, ecc…ecc…
    Io personalmente non ho niente contro Don Salvatore, ma adesso non facciamo diventare un eroe chi si è limitato a dire esclusivamente le Messe o ad insegnare a scuola, dove ovviamente e giustamente viene pagato.
    Grazie, scusate lo sfogo e mi auguro che Enzino mi dia un po’ di notorietà.

    Un bacione a tutti belli e brutti.

    P.S. dimenticavo: una cosa effettivamente gliela devo riconoscere, ha messo i cantanti a messa la domenica ……. preferivo le voci delle nonnine che mi ricordavano la mia infanzia.

  10. Desidero aggregarmi e fare i migliori auguri per Padre Mocciaro nella sua nuova missione.Avrei preferito che continuasse ad Alimena.Personalmente mi manchera’.

  11. Caro Padre Mocciaro,
    per me è stato e resterà sempre un papà….poichè gli affetti veri e sinceri sono un dono di Dio e non conoscono limiti umani di spazio e di tempo…..La Vergine Maria lo accompagni sempre e ci doni la forza per affrontare questo periodo in cui tutti ci sentiamo un pò come una barca in mezzo alla tempesta….
    LA fede, come sempre, sarà il nostro faro di riferimento e ci donerà ancora una volta la voglia e la gioia di ricominciare da capo, lavorando per Dio e i fratelli, nella certezza che lei sarà sempre con noi e noi sempre accanto a lei….”PADRE”
    con affetto nicoletta

  12. Caro padre Mocciaro, non nascondo che la notizia mi lascia un po’ incredulo, sbalordito, smarrito.
    Grande è la stima che ho della sua persona, ma oggi più che mai mi rendo conto di quanto io sia legato a lei da un sincero affetto.
    Come dimenticare l’esperienza da chierichetto, il suo classico rimprovero

    ” ti metto la testa in mezzo alle orecchie”

    un frase così semplice che oggi a 25 anni mi fa sorridere ma che tanto m’intimoriva da bambino.
    Come dimenticare l’esperienza al campo estivo di Poggio Maria che solo grazie il suo interessamento sono riuscito a fare.

    Custodirò gelosamente ogni mio ricordo e le sarò riconoscente per l’aiuto datomi nel mio cammino spirituale.

    Caro padre Mocciaro, ; grazie per tutti i suoi “no” educativi, che suonavano più come rigore di un generale in caserma e non come un sacerdote e che oggi più che mai riesco a comprendere in pieno.

    non penso di essere il migliore dei cristiani, ma grazie il suo ausilio ho compreso quale è la giusta strada da percorrere.

    Spero tanto che possa proseguire nel suo lavoro di viandante al servizio di Dio, sebbene questa mia speranza è soggetta a quei sentimenti umani che essendo essi stessi un dono di Dio, lasciano in me un velo di tristezza

    Affettuosamente
    Salvatore Dell’Aria

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