www.alimenaonline.it Lunedì 19 Giugno 2006
La via della pietra Stampa la pagina  
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PALERMO, FACOLTA’ DI INGEGNERIA, Corso di laurea in ingegneria edile a.a.2001/02, Corso di Storia dell’architettura, Docente: Prof. M. D’Alessandro, All. Ingegnere: Cappuzzo Giuseppe;
da: "Tipologia dell'edilizia popolare di Alimena"


Cava di pietra
 
"Petra issalora"
Pietra
La pietra, di natura calcarea di ottima qualità, veniva cavata tramite esplosivo dalla Balza Areddula, alle spalle del paese. I macigni cosi’ ottenuti venivano ridotti manualmente in elementi di minore dimensione e grossolanamente lavorati. Le dimensioni erano compatibili con il mezzo di trasporto, i muli: venivano caricati due blocchi per animale, ognuno di circa 50 Kg, disposti simmetricamente ai lati del mulo tali da equilibrarne il peso e agevolarne la discesa fino al paese. Lungo la via della pietra era solito osservare lunghe fila di muli, anche fino a otto animali legati tra di loro.
  Gesso
Le fasi di lavorazione del gesso erano: - estrazione della roccia di natura sedimentaria costituita essenzialmente da solfato di calcio biidrato (”petra issalora”) - cottura in fornaci di forma tronco conica (”carcare”) realizzate in pietra calcarea, riscaldate dall’interno. Si inseriva il combustibile (la legna), si collocavano opportunamente le pietre di gesso, si appiccava il fuoco e si chiudeva ermeticamente la carcara, lasciando cuocere le pietre per circa 24 ore. - frantumazione delle pietre cotte appena estratte dalla fornace (”macchiatura”). L’operazione generalmente veniva eseguita di notte tramite opportune mazze, ed era usuale tra gli operai emettere grida di incitamento che si udivano dal paese. - Trasporto della polvere di gesso fino al cantiere tramite i muli. Per la costruzione di case rurali, quando le condizioni geologiche del sito lo permettevano, il gesso veniva prodotto sul luogo previa costruzione della carcara.




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