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Per la Chiesa la festa liturgica di S. M. Maddalena cade il 22 luglio, ma ad Alimena la vera festa in grande stile è stata spostata al 1 settembre di ogni anno, per dare la possibilità ai contadini, impegnati per tutta l’estate nella raccolta dei cereali, di parteciparvi e per incrementare la fiera del bestiame, che veniva commerciato alla fine del ciclo agrario ed in preparazione del nuovo. La mattina del 30 agosto ci si svegliava allo scoppio dei mortaretti, al tam-tam dei tamburi, al suono a distesa delle campane delle chiese e dei campanacci degli armenti che arrivavano da tutte le parti alla fiera-mercato che aveva inizio a mezzogiorno, e continuava nel giorno successivo. Questa grande saga si svolgeva in un vasto campo «A chiusa da Maddalena», ed era il trionfo bucolico della vita tipicamente rurale di Alimena. Ora la fiera non ha più ragion d’esistere, perché l’animale è stato soppiantato dalla macchina e lo spazio dalle costruzioni edilizie che già lo hanno invaso. Moltissime bancarelle esponevano ed espongono ancora le loro mercanzie lungo le strade principali, offrendo di tutto, dagli oggetti di rame agli arnesi da lavoro (zappe, vomeri, aratri, scale), dai giocattoli ai dolciumi tipici, rappresentati dal torrone, dalle chincaglierie in terraglia alle macchinette da cucina; dai fiori ai capi da abbigliamento. C'e di tutto e per tutti. Nell’800 veniva costruita a carico del Comune una “loggia” in legno sotto cui si collocavano le bancarelle dei mercanti. Ai riti religiosi ( vesperi, sante messe, prediche) annunciati da un vero concerto di campane, si affiancano quelli profani. La banda suona a tutte le ore in piazza e lungo il percorso della processione, e conclude le sue esibizioni su un palco preparato in piazza o fuori il paese, con l’esecuzione di brani di opere liriche “A musicata”. A sera fino a pochi anni fa, il 1° settembre, terzo giorno dei festeggiamenti, la statua di S. M. Maddalena era portata su un fercolo «A vara» molto bello, a forma di cappelletta ornata di festoni dorati, in solenne processione, come in tutte le grandi feste. Di tanto in tanto veniva appoggiata in terra per dare la possibilità ad un membro del comitato di appuntare su una stola pendente dal collo della Santa i gioielli (ex voto) e le monete di carta offerti dai fedeli. Sul tardi, celebrano 1'epopea della festa, tutt'ora grandiosa anche per 1'illuminazione, gli intramontabili fuochi d'artificio. Poi un cantante venuto da fuori intrattiene una grande folla accorsa anche dai paesi vicini. Prima della seconda guerra mondiale spesso veniva proiettato in piazza qualche film, quasi sempre comico, dato che in paese non esisteva nè un cinema nè un teatro.

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