Alimena (Pa) – TAR: bocciata la nomina della Presidente del Consiglio Maria Grazia Stella. Una lezione di umiltà (costata cara) all’Amministrazione Scrivano
Alla fine la sentenza è arrivata, e ha parlato chiaro: il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia ha accolto il ricorso presentato dal gruppo indipendente Sud chiama Nord, annullando la nomina della Presidente del Consiglio Comunale e condannando il Comune di Alimena al pagamento delle spese di giudizio per 2.000 euro, oltre accessori e contributo unificato.
Una sconfitta annunciata, che poteva e doveva essere evitata. Già l’Assessorato regionale alle Autonomie locali aveva segnalato la non conformità della procedura di elezione, invitando l’Amministrazione a ripetere la votazione. Sarebbe bastato un minimo di buon senso, un gesto di umiltà istituzionale, per evitare l’ennesimo scivolone politico e l’ennesimo danno economico a carico della collettività.
E invece no.
Il Sindaco Scrivano e la Presidente del Consiglio Maria Grazia Stella hanno preferito percorrere la strada dell’ arroganza, affidando un costoso incarico legale da 8.500 euro a un avvocato per difendere una posizione giuridicamente fragile e moralmente indifendibile.
Il risultato? Una sconfitta totale, tanto per le casse comunali quanto per l’immagine dell’Ente.
Questa vicenda è il simbolo di un modo di amministrare arrogante, autoreferenziale e distante dal senso di responsabilità verso i cittadini.
Un sindaco che si lancia in contenziosi inutili a spese dei cittadini e una presidente che, per mantenere una poltrona ottenuta in una votazione finita in pareggio (eletta con soli 3 voti compreso il suo), non hanno esitato a trascinare il Comune in un percorso che qualunque amministratore prudente avrebbe chiuso in pochi giorni, con una nuova, regolare elezione.
Ora la sentenza del TAR non lascia più spazio alle interpretazioni: l’elezione era illegittima e il Comune dovrà pagare.
Ma chi risponderà, politicamente e moralmente, di questo ennesimo sperpero?
Chi rimborserà gli oltre 11.000 euro spesi per una causa che non doveva neppure esistere e le indennità percepite a torto in questi mesi?
La giustizia amministrativa ha rimesso le cose al loro posto.
Resta da capire se chi ha governato con arroganza e presunzione saprà finalmente fare ciò che da mesi chiediamo: rassegnare le dimissioni e restituire dignità alle istituzioni.
Perché l’umiltà non costa nulla. L’arroganza, invece, la pagano sempre i cittadini.
#BASTASCRIVANO
#BASTASPRECHI
#DIMISSIONISUBITO































































€10.500,00 Diecimilacinquecento/00 sottratti dal fabbisogno dei Cittadini di Alimena, questo è il modo di governare del primo cittadino e dei suoi adepti.
Danno procurato alla comunità Alimenese per la velleità di far ricoprire lo scranno di presidente del consiglio a colei che si era allontanata politicamente non condividendo le scelte politiche/amministrative e garantirsi i numeri nelle votazioni del consiglio ( ormai traballante ) evitando qualche ribaltone e spedizione a casetta.
Ritengo che il denaro pubblico non appartiene in maniera esclusiva agli amministratori, lo stesso deve essere gestito con parsimonia e oculatezza e semmai speso per nobili finalità che giovano a noi Alimenesi; sono certo che il primo cittadino si farà carico di ricercare eventuali responsabili, ove ce ne fossero, per la rifusione della considerevole somma spesa e anticipata dal Comune.
In merito alle indennità percepite dal presidente del consiglio
( mai eletto e nominato ) le competenti strutture della casa comunale o chi di competenza, si faranno carico attivando ogni
” Nobile ” procedura per il recupero del QUANTUM.
Noi Alimenesi aspettiamo e come riportato nel titolo del romanzo di Archibald Joseph Cronin diciamo: “e le stelle stanno a guardare”.
Viva la bellissima Alimena e gli Alimenesi Tutti.
saluti.
Scrooge McDuck o Paperon de Paperoni