Sabato 26 febbraio 2005, Alimena ha vissuto un grande momento culturale e umano, che rafforza la fiducia della pro-loco e dell’amministrazione comunale nel continuare nel progetto di incontri con la letteratura.
L’incontro e la conversazione con Vincent Schiavelli, attraverso il suo libro “Bruculinu America”, edito da Sellerio, nel 2003 tradotto dall’originaria edizione americana del 1998, da Renata Pucci Di Benisichi, dopo la grande manifestazione “Alimena sotto le stelle della letteratura” e l’incontro con lo scrittore Santo Piazzese, accreditano Alimena in una dimensione cosmopolita, annoverandola tra le città dove gli eventi culturali di questo genere sono un fatto normale e quotidiano e soprattutto a fruizione della gente del luogo che partecipa con vigore rendendo più significativo il momento. Il grande Vincent, nelle sue vesti di scrittore e attore, ha trasmesso al pubblico, che straripava fuori dalla sala Balducci del comune, la sua carica umana e la sua semplicità di uomo che rendono ancor più grandi le sue arti. Non sono mancati i momenti di comicità autentica con le battute italo-sicule, sempre piene di humour intelligente, che hanno reso più leggeri e più piacevoli anche gli argomenti più seri e complessi affrontati col pubblico. Dopo la lettura del terzo capitolo del suo libro, dal titolo “Cafè niuru”, letto con passione da Rosalba Gennaro, che ha sostituito con bravura Katia Vitale, Mirella Mascellino, ideatrice di questo ciclo di incontri, nelle vesti di relatrice, con grande gioia, e grande onore ha presentato Vincent Schiavelli alla comunità di Alimena, sottolineando la grandezza del suo libro nel sentimento del ricordo, nella forza delle radici e delle origini e nella tenerezza del narrare dell’io bambino che ripercorre la vita dei siculo- americani, la descrizione di “Bruculinu” e soprattutto della famiglia. Vincent Schiavelli ha sottolineato la fedeltà della traduzione della curatrice. Emerge la figura del nonno “papà Andrea”, figura carismatica sia in famiglia che nella società “Bruculina”, modello di grandi valori e saggezza antica che ha trasmesso al nipote la passione per la cucina tale da diventare anch’egli un fine cuoco e scrivendo parecchi libri di cucina, così da essere definito “food writer”. Vincent ha fatto il percorso inverso a quello fatto dal nonno circa un secolo prima. Il nonno, cuoco in una famiglia patrizia di Polizzi, la famiglia Rampolla, decide di emigrare in America alla conquista di una vita migliore. Vincent viene a ritrovare le radici a Polizzi Generosa e sceglie di restare qui, vivendo una condizione di emigrato, convivendo coi problemi che un emigrato può sentire. Oggi, integrato a Polizzi ed amato dalla comunità madonita intera e in particolar modo da Alimena, rappresenta una grande risorsa per le madonie. Pertanto oltre ad essere una bella compagnia è un arricchimento prezioso per il nostro territorio e per le nostre iniziative culturali, sociali, umane (viste le sue grandi doti umane e artistiche), poiché con la sua esperienza ci insegna e ci invita a scoprire la forza delle radici e dell’identità e a vivere “etnoconsapevoli”. In tale consapevolezza si trova la chiave per uscire fuori dall’isolamento e credere con forza al futuro possibile delle Madonie.
La sua presenza rende più visibili le nostre piccole città, arricchisce le nostre iniziative culturali, dà una dimensione cosmopolita al nostro vivere in questo territorio meraviglioso che sono le Madonie, accresce il bisogno di creare momenti culturali da esportare, che siano allo stesso tempo fonti di attrazioni per i visitatori alla scoperta di questo pezzo di terra meravigliosa, ricca di energie e risorse che sono pronte per essere messe in campo. La gratitudine a Vincent Schiavelli per questa bellissima, emozionante e indimenticabile giornata, che ha regalato alla comunità alimenese è immensa, e nessuno potrà più cancellarla dalla nostra storia.